Federico Benedetti
jazz musician, composer and educator

euridice

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«Euridice» é un romanzo d'amore. Racconta infatti l'amore tra due adolescenti, e come l'amore sia per il ragazzo protagonista un mezzo per evadere dalla realta circostante, che come spesso accade a quell'età appare insopportabile: evadere dall'atmosfera della citta di provincia, evadere dalla propria faxniglia piccolo borghese, evadere un po' anche da se stesso, per diventare più grande, per avvicinarsi al proprio ideale romantico, che da solo fatica a raggiungere.

«Euridice» é un romanzo storico, nel senso stendhaliano del termine. Nonostante nella narrazione non ci siano mai riferimenti cronologici o geograiici precisi (i nomi stessi sono astrattamente riferiti all'antichita classica: Telemaco, Timegisto, etc) l'azione si svolge nell'Ita1ia degli anni Settanta, nel disordine sociale e morale della contestazione, poi del terrorismo.

A differenza di altri romanzi recenti ambientati a quell'epoca, in cui i personaggi sono nell'occhio del ciclone, qui essi restano ai margini della Storia, anche se ne subiscono i marosi; «Euridice» é il romanzo della frangia sacrificata di quella generazione, che non ha avuto diritto né alla cultura del veechio mondo, né alla realtà di quello nuovo che si preparava. E non ha perso nemmeno battaglie, poiché non le ha combattute e, cullata da miti già moribondi (il marxismo, la psicanalisi...), si é lasciata fregare per ignoranza e ingenuità.


«Euridice» é un romanzo iniziatico.
Dai quindici ai diciannove anni, i protagonisti vivono il passaggio fragile e cruciale dall‘adolescenza alla vita adulta, epoca in cui le immense energie di cui si sente di disporre danno l'illusione che tutto é possibile, anche lo spreco. Assetato di esperienza, complessato per la propria immaturità ed eternanente in cerca di maestri che gli mostrino il cammino giusto per non sbagliare, il giovane compagno di Euridice incontrerà un professore che lo manipolerà, allontanandolo da lei in nome della ricerca della libertà. Finirà cosi per partire a vivere all'estero, nella “grande citta straniera” di cui il professore plagiatore gli aveva inculcato il mito.
La sconfitta dell'amore é l'inevitabile sconfitta dei sogni della prima giovinezza, della Educia di cambiare il mondo, e la triste vittoria della “vita adulta” e del principio di realtà che essa esalta anche se travestito da rigore progressista, modernista o addirittura rivoluzionario: siamo, all'epoca, in piena utopia militante.



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